NORVEGIA 2008 - ORKLA

"Il Salmone di Tonino" (Racconto di Marino)

Può un viaggio di pesca diventare un’avventura da ricordare? Ebbene si, a noi è successo!  
E può un appassionato pescatore di trote e temoli, pur bravo e determinato, trasformarsi in spietato domatore di salmoni (e) ?!. anche questo è successo! Tutto iniziò in agosto del 2008 quando partimmo per la Norvegia, tradendo la Svezia, nostra abituale meta estiva di pesca. Partimmo in vero, un po alla ventura, attrezzati per pescare trote e temoli artici, discretamente preparati a questi pesci, già affrontati nelle acque del Vindel ad Ammarnas.
Ma il sogno in fondo al cuore di tutti noi (5) era: sua maestà il Salmone.Avevamo letto qualcosa, ci eravamo procurati una attrezzatura approssimativa e speravamo nel solito “coup de derriere” dei principianti. Non tutti però, perché qualcuno ci credeva sul serio, qualcuno che aveva una marcia in più. E così ci avvicinammo all’Orkla, un fiume maestoso, largo diverse decine di metri, profondo ed impetuoso. Le pool buone erano poche e tutte, visto il livello, difficili da raggiungere e da pescare in modo corretto. La guida ci aveva detto che eravamo fortunati perché le piogge dei giorni precedenti avevano alzato il livello e spinto dentro il fiume pesci freschi dal mare. ​​Le pool buone erano poche e tutte, visto il livello, difficili da raggiungere e da pescare in modo corretto. 
La sera prima preparammo al meglio la nostra modesta attrezzatura: tutte canne ad una mano di nove piedi per coda 8-9, i soliti mulinelli da streamer e le mosche….ah le mosche!!!  
Tonino ne voleva fare una speciale, una che prendesse sul serio. Gli offrii uno dei miei originali ami da salmone “Mustad” e su quello costruì quella che gli avrebbe regalato il suo salmone. Al mattino sul fiume ci separammo, tutti scartarono la pool piu’ bella perché troppo lontana e sotto una sponda super-infrascata. E pescammo, per alcune ore…senza risultato, eccetto un piccolo salmone preso a spinning dall’amico Renzo.  Verso le tre raggiunsi  la postazione di Tonino che non insisteva sulla pool centrale, prima della lunga piana, un posto bello ma impossibile per un lanciatore normale. Mi stavo appisolando quando sentii le urla di Tonino che chiamava aiuto. Aveva agganciato un pesce sicuramente grosso che si dimenava in fondo alla sua lenza con forza inaudita. Dopo quindici minuti salto’ e lo vedemmo: una meraviglia d’argento!  
Altri 5 minuti ed il pesce a cui Tonino non aveva concesso un centimetro di lenza era sotto la riva ed io in acqua cercavo di spingerlo sulla sponda. Solo con l’aiuto di un raffio miracolosamente presente nel capanno di pesca, riuscii ad agganciarlo e salparlo. Adesso anche Tonino era sulla riva, stremato, perché domare un salmone di 9 kg. senza stancarlo e con quella attrezzatura fu veramente una impresa che non dimenticheremo facilmente.                       
​Ci abbracciammo felici di aver vissuto momenti cosi’ intensi e lui di aver catturato “il pesce della vita”. Voglio alla fine di questo racconto ricordare l’amico Renzo che era con noi in Norvegia ed ora non c’è piu’. Mi piace pensare che cammina ancora, un po chino come faceva,  lungo un torrente dall’acqua cristallina, pieno di pesci enormi.  ​

Foto del Salmone e del fiume

© 2024 Fly Club Saronno - Tutti i diritti riservati