SLOVENIA - SAVINJA

Raccconto di Viaggio

Dopo settimane di trepidante attesa, trascorse ad organizzare il viaggio, a preparare mosche ed attrezzature e a fantasticare su luoghi e pesci, ecco finalmente arrivato il giorno della partenza.
La destinazione è Sorsele, cittadina di 1300  abitanti della Svezia settentrionane, nella contea di Vasterbotten, attraversata dal fiuume Vindel.
Ci siamo noi del Fly Saronno (Io Luca Driver, Ale il Presidente e Luca Gila), Paolo il Doc (ribattezzato “il Cormorano”), il padrone di casa e Marco (Alan per il Gila che continua a sbagliare nome).
Il ritrovo è all’aeroporto di Linate alle 5:00 del mattino del 24 luglio 2014 con cinque componenti del Fly di Modena, con i quali avevamo fin ora avuto solo contatti telefonici.Villiam “V”, William “W”, Giuliano “l’Acetaio”, Davide “da 1 a 10” (importato da Santa Maria di Leuca) e Antonio “il papà di Davide.JArriviamo tutti puntuali. Facciamo il ceck in, caffè e ……………si parte!!!
I voli sono tutti in orario, ma un po’ di timore c’è perchè dobbiamo fare due scali a Francoforte e a Stoccolma…….arriveranno i nostri bagagli?!?!?!? Invece tutto perfettArrivati all’aeroporto di Skelleftea ritiriamo le macchine a  noleggio, due Volvo V60 SW e partiamo in direzione di Sorsele….a dire la verità un po’ scomodi……ma quanti bagagli abbiamo portato!! Dopo circa tre ore di viaggio attraverso le sconfinate foreste Lapponi e lungo gli innumerevoli laghi, arriviamo a destinazione
La casa di Paolo è molto spaziosa ed accogliente. Una villa in legno (come tutte le case qui) a due piani con taverna, capace di ospitare fino a 12 persone. Fanno da corredo un garage doppio e un locale per il deposito di tutta l’attrezzatura da pesca.
Scarichiamo i bagagli e facciamo un minimo di spesa per la cena e la colazione dell’indomani mattina. Gli amici modenesi ci omaggiano con del Parmigiano Reggiano, salame e 2 ampolle di 100ml di aceto balsamico di produzione proria di “W” e di Giuliano…..una vera prelibatezza.
Nei giorni seguenti ci delucideranno sui laboriosi metodi di produzione del balsamico. Dopo cena la tentazione è troppo forte e proviamo subito a pescare nella lanca formata dal fiume Vindel sotto casa in cerca di persici. Dopo qualche lancio ecco il primo attacco e con grande stupore è un lucciotto sul kg e mezzo ha gradito il nostro streamerino su un amo Jig del 10!!L’avventura non poteva iniziare in modo migliore.
Andiamo così a letto carichi a molla immaginando e fantasticando sulla giornata di pesca del giorno seguente.

1° GIORNO – Fiume YUCTAN
Sveglia alle 8:00 e ricca colazione. Pane tostato con burro salato e marmellate, yogurt, succo di frutta, caffè e latte.
Dopo una breve visita  alle rapide del Vindel vicino a casa, la nostra guida Paolo decide di portarci sul fiume Yuctan, causa i livelli ancora troppo alti del Vindelalven.
Quaranta minuti di macchina avvolti da un paesaggio che ci avvolge e ci conquista fatto di foreste di pini, laghi, laghetti, fiumi  e corsi d’acqua  in ogni dove. Parcheggiamo in uno spiazzo dove c’è una capanna lappone.Queste piccole casette di legno sono disseminate lungo i  corsi d’acqua e nelle foreste . Qui cacciatori e pescatori possono ripararsi dalle intemperie che sono molto frequenti ed improvvise. All’interno di esse c’è sempre della legna asciutta e un braciere dove poter accendere un fuoco per asciugarsi e scaldarsi.
Ci cambiamo e iniziamo a pescare. Le catture non si fanno attendere. Il pesce infatti è sin da subito attivo sia sopra che sotto la superficie dell’acqua. Basta un cambio di luce o un temporale (cosa molto frequente) per dare il via a una schiusa di sedge o di effimere cachi che, anche se non imponente è sufficiente a rendere più frentica l’attività dei pesci.
I temoli la fanno da padrone, ma ogni tanto anche qualche bella trota si lascia ingannare dalle nostre imitazioni.
Siamo tutti in frenesia e per tre/quattro ore non facciamo che pescare, per poi pianpiano riuscire ad assaporare in pieno il paesaggio ed il silenzio che ci circonda rotto solo dal rumore dell’acqua.
Peschiamo fino alle 20 poi una parte del gruppo decide di rientrare, mentre io (Luca Driver), il Gila e il Presidente ci fermiamo nella capanna lappone a fare un aperitivo.
Se il buongiorno si vede dal mattino…

2° GIORNO – Lago NORR-SVERGOTRASKET (Un cappotto annunciato!)
Mentre i compagni di Casa Modena con Paolo si dirigono sul Laisalven, io, il Presidente, il Gila e Alan decidiamo per una giornata in barca sul Lago Norr-Svergotasket; un luogo noto per sue enormi trote e salmerini artici che in questo periodo bollano su delle MayFly mai viste di queste dimensioni.
Ci rendiamo conto subito che non sarà una giornata facile, infatti non c’è una schiusa copiosa per cui le trote sono apatiche e quelle attive sono veramente poche ed estremamente sospettose.
Una sosta in una minuscola isoletta fa svoltare la giornata. La solita capanna Lappone ci fa venire una grande idea!!!
Grande Grigliata! 
… poi peschiamo fino a mezzanotte, aspettando una schiusa che però purtroppo non ci sarà.
Fantastica giornata comunque, il posto è incredibilmente suggestivo con il cielo che si specchia nel lago e la foresta intorno che sembra lo avvolga in un abbraccio.
Forse il più bel cappotto della nostra vita… finora.

3° GIORNO – Il Laisalven Gioie e Dolori
Sveglia un po’ tardi e ci muoviamo solo verso le 11.30. Dopo aver preparato il pranzo al sacco per tutta la truppa, ci fermiamo al Tourist Information Office per fare i permessi di pesca e consultare le previsioni del tempo.Poi si parte in direzione del Laisalven. Gli amici emiliani invece si dirigono a Salagnas un posto paesaggisticamente non al pari degli altri visti fin d’ora per la posizione vicino alla strada e fiume che scorre attraverso un piccolo centro abitato con un campeggio, ma ricco comunque di fauna ittica (trote grosse, temoli e coregoni). Il posto è di facile accesso per le numerose “passerelle” poste lungo il fiume che ne facilitano gli spostamenti.
Torniamo a noi….facciamo il primo tentativo in uno spot dove ci sono delle piccole rapide (forsen) e un grosso bucone con acqua profonda e veloce dove, a detta della nostra guida Paolo, ci sono delle grosse trote oltre ai soliti temoli. L’acqua è molto fredda e il Gila decide di affrontare il tratto a streamer per cercare la “Big One”. Peschiamo un’oretta con poco seccesso e anche il Gila nonostante stesse pescando veramente pesante (coda affondante 300 grain), ma di brown trout neanche l’ombra……peccato!! Ci spostiamo così qualche km più a monte. Il luogo prsenta delle rapide imponenti per grandezza e forza che escono da un lago formato dallo stesso fiume.
Io e il Gila risaliamo la sponda sinistra del ponte di ferro, il Presidente e il Doc quella destra mentre Marco scende alle rapide sotto il ponte.
Il posto non è semplice e soprattutto sul lato sinistro i passaggi per arrivare negli spot di pesca migliori non sono affatto facili e il bastone da wading è assolutamente necessario.
Le trote e i temoli sono molto attivi e ci fanno divertire parecchi, soprattutto pescando a ninfa. La giornata scorre veloce e facciamo appena in tempo a sondare tutto il tratto,  delimitato nella sua parte superiore da una casetta rossa. Al rientro ci aspetta una brutta notizia!!!……Marco, distratto dalla bellezza del paesaggio e intento ad osservare i luoghi dove scendere a pescare, si è procurato una brutta distorsione al ginocchio, scivolando in una buca nel terreno….in questi luoghi così selvaggi non bisogna mai abbassare la guardia!!!

4° GIORNO Laisalven e Affluente
Marco si prende un giorno di riposo per cercare di recuperare dall’infortunio.
Io, il Pres, W e V con Giuliano il  “Balsamico” ci spartiamo il Lais, mentre il resto della compagnia cercano fortuna in un affluente (il posto è segreto)
La giornata inizia più lenta del giorno precedente, ma un forte temporale smuove le acque ed iniziano le danze…..giornata epica!!
Io e il Pres, pescando a ninfa, riusciamo a sondare tutto il tratto a nostra disposizione (quello sinistro), soffermandoci nei posti tralasciati il giorno precedente.
W eV, di fronte a noi, hanno pescato a secca pur in assenza di bollate costanti. La loro scelta ha pagato, dato che livedevamo sempre “incannati” intenti a slamare pesci.
Agli avventurieri dell’affluente è andata  meno bene in termini di catture, ma hanno potuto ammirare angoli  splendidi ed incontaminati , dove solo pochi pescatori si inoltrano. Si sono poi rifatti pescando le ultine ore nel Lais….

5° GIORNO – Vindelalven ad Ammarnas e Lago Uddjaure
Sveglia presto….io, il Gila e Alan andiamo sull’Uddjaure Lake vicino ad Arjeplog a caccia di lucci e persici dalla barca. Paolo ci tiene un corso accellerato sull’uso della barca e sui pericoli
che il lago può nascondere ed inizia l’avventura.
L’attrezzatura è composta da una canna 9′ #10 floating per riuscire a lanciare i grossi artificiali da lucci e da una canna da spinnig con in bobina un buon trecciato per insidiare i persici. Dopo una buona mezz’ora di tentativi arriva il primo luccio preso da Alan a spinning. Di seguito altri due lucci in contemporanea, uno mio e uno del Gila, complice il cielo che si è annuvolato. Poi la giornata rimarrà limpida per tutto il giorno, rendendo così la nostra azione di pesca più complicata. Comunque alla fine il bilancio sarà di una ventina di lucci e circa 25 persici….niente male come prima esperienza!!!
Il Fly Modena al completo accompagnati dal Doc e il Pres si dirigono ad Ammarnas sul Vindelalven, dove solo il “Cormorano” si toglie il cappotto di dosso con due bei temoloni (uno veramente big).   
                                                          Il livello dell’acqua alto e veramente fredda, tengono infatti i pesci incollati al fondo e apatici… si spostano così su un affluente dove si “scappottano” tutti e recuperando una giornata iniziata male.
Io, il Gila e Alan rintriamo a casa verso mezzanotte, convinti di cenare soli spizzicando qualcosa……ma con grande stupore tutti ci avevano aspettato per la cena!!!!!!!
Grandi ragazzi, sono anche queste le cose per cui ricorderemo questa vacanza con immenso piacere.

6° GIORNO – Ritorno sullo Yuctan e Lago???
Considerato che la sera precedente avevamo fatto le ore piccole assaporando dell’ottimo Rhum accompagnato da cioccolato amaro, la mattina parte un po’ lenta. Colazione, spesa e preparazione del pranzo al sacco per tutti (pane nero con burro salato e salmone e della frutta), ci occupa buona parte della mattinata. Sosta per i permessi e si parte verso mezzogiorno….che pescatori! Il Fly club Saronno accompagnato da Paolo, Alan, W e V si dirige sullo Yuctan, mentre Davide, Giuliano e Antonio decidono per il lago….boh!!?? Dei lavori lungo la strada ci costingono a fare un lungo giro per arrivare al fiume…..non che la cosa ci dispiaccia poi tanto, perchè così abbiamo modo di ossrvare paesaggi diversi.
Il livello del fiume è calato rispetto a tre giorni prima e il pesce sale più volentieri a cibarsi in superfice. Infatti “W” mette le radici in una lama intento a ingannare tutti i temoli presenti.
Alan nonostante il ginocchio fuori uso, riesce a pucciare la coda nelle correntine alternate alle piane vicino alla macchina, mentre il resto della compagnia si sparpaglia qua e la lungo il fiume. Questa è stata la giornata della Dry Fly…….finalmente!!!
Il Presidente ha pescato tutto il giorno con una Arpo nocciola #14, “W”  cun una Parachute nera tinselata ag #14. Gli altri, come me, hanno alternato un po’ le varie tecniche, ma quella che mi ha dato più soddisfazione è stata in caccia nelle correnti veloci con una Sedge in cervo con collare in lepre montato ad asola del #12, fatta lavorare sia sopra che sotto il pelo dell’acqua.

7° GIORNO – Tutti a pescare sul Laisalven…… e a grigliare!
Stiamo diventando veramente bravi nell’organizzazione e solo una gomma bucata della Volvo di Maranello ci fa ritardare l’arrivo sul fiume.
Il programma prevede….pesca fino alle 14:00, ritrovo alla capanna Lappone per grigliata e poi si pesca fino a mezzanotte!!…da 1 a 10??!!! come direbbe qualcuno…
La pesca quasi non fa più notizia ed è la grigliata a tenere banco con ottime costine e bistecche di coppa cotte su legna e pigne secche condite con Citron Pepper. Il tutto innaffiafo con abbondante birra a 3,5%alc. messa a raffreddare in un ruscello nei paraggi.
Il pomeriggio di pesca è una solo una formalità. Pescare fino a mezzanotte ha però un fascino tutto suo. Colori, rumori, prufumi, tutto acquista un’atmosfera magica ed rilassante. Forse cominciamo ad assaporare in pieno l’ambiente in cui siamo immesri, non più presi dalla frenesia delle catture, ma riuscendo a godere in pieno della maestosità dell’ambiente che ci circonda, quasi a sentire di farne parte. La sensazione di serenità che trasmette questo posto è fantastica, per cui diamo l’arrivederci a questo splendido fiume, brindando sul ponte che domina le rapide.

8° GIORNO – Vindelalven
Mattinata libera dedicata ad acquistare regali o ricordi nei vari negozi locali.
Pranziamo a casa per finire le gli avanzi e le scorte e ci muoviamo solo nel primo pomeriggio.
Forse la giornata più redditizia di tutte!! Ogni qual volta osservavo i miei compagni di pesca, ne vedevo anche più di uno intento a recuperare, slamare o rilasciare un pesce (quasi tutti temoli). Ma andiamo con ordine: io, Paolo e Alan ci dirigiamo in una delle innumerevoli lanche formate dal Vindelalven a caccia di persici per procurare la cena (visto che quelli tenuti 2 giorni prima non bastavano pr tutti). Ma di persici neanche l’ombra! In compenso un coregone oltre il kg di peso ha gradido il mio steamerino su un jig #10, così la cena è assicurata.
Nel frattempo il resto della truppa si spartisce le rapide del Vilndel. Il Fly di Modena al completo in sponda sinistra, mentre il Presidente e il Gila quiella destra in attesa del nostro arrivo. Quando arriviamo li vediamo indaffaratissimi non solo a salpar temoli, ma anche a scacciare dei fastidiosi moscherini. Iniziamo a ninfa….primo lancio e subito un bel temolo, mi giro verso Paolo ed è alle prese con una doppietta….non c’è prorio verso di batterlo!!
Il soprannome di “Cormorano” datogli da Antonio è proprio azzeccato!
Pomeriggio splendido con un epilogo sensazionale. Verso le 18:00 iniziano a bollare, dapprima timidi sotto il pelo dell’acqua, poi più convinti su una bella schiusa di tricotteri marrone chiaro.
Così la serata passa alternando le varie tecniche….ninfa, sommersa e secca!! Cosa si può chiedere di più!! Il fiume ci ha regalato proprio un bel congedo e sembra quasi darci un arrivederci.

Attrezzature e Mosche utilizzate
Per la pesca nei fiumi a ninfa abbiamo utilizzato canne 10′ dalla #2 alla #5 con ninfe prevalentemente di color scuro (Brown, Peacock e dark olive).
Per la secca canne dagli 7.6′ ai 9′ #4/5 con imitazioni  generiche di effimere o tricotteri color caki o brown naturale in cdc o parachute scure su amo 12-14. In caccia con Klinkhammer, mosche in cervo o sommerse di dimensioni generose 8-10.
Per i lucci dalla barca canna 9′ #10 e streamer dai colori sgargianti in cui il giallo era sempre presente.

Per noi tutti…. 
infine un ringraziamento  va  ai miei compagni di viaggio.
In pochi giorni si è davvero creato un bel legame e ognuno di noi secondo la propria inclinazione e capacità ha aggiunto un piccolo tassello, che ha contribuito a rendere speciale e unica questa esperienza.
Un grazie particolare a Paolo per la splendida ospitalità e la grande generosità… da uno a dieci!!!!
 “non do mai dieci ma in questo caso li merita tutti ” (cit. Davide Torsello)

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