Marino Raiola

La mia storia di pescatore è iniziata al mare. Da bambino, facevo “strage” di ghiozzi, bavose e triglie. Il mare era (ed è) bello, grande e ricco. Automaticamente mi sono ritrovato sotto la superficie ed ho pescato in apnea per molti anni. Complice l’amore e la distanza dal mare, mi sono interessato alle acque dolci, trovandole egualmente belle e ricche. Ho pescato a spinning e sub (anche in lago) con alterne fortune, ma sempre con grande passione. Da 15-16 anni pesco esclusivamente a mosca. Mi ha coinvolto la valenza ecologica, ma anche la strana caratteristica di questo sistema, di pescare con artificiali, ma in modo assolutamente naturale. Mi piace seguire l’avvicendarsi delle stagioni sul fiume e nell’ambiente circostante, generalmente montagna, dove amo catturare trote rustiche e difficili. Nei viaggi di pesca (profondo nord e Bosnia/Slovenia/Austria) ho goduto di situazioni bellissime, imparando ad accettare sconfitte e vittorie, … tutto fa esperienza. La costruzione delle mosche artificiali, soprattutto secche e sommerse è uno degli interessi maggiori. La scoperta del fiume, la ricerca di angoli nascosti, i meno accessibili, mi regala il piacere del contatto più diretto con la natura. Col mio impegno al nostro club, vorrei, per il futuro, dare un piccolissimo contributo allo sviluppo “consapevole” di questa disciplina ed all’avvicinarsi dei giovani ad essa. 

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